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RMR-153 / 2000  •  LUCA DI VOLO E CLAUDIA BOMBARDELLA  "Maremma"

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Come in un affollato quadro di Bruegel, nella Maremma di un tempo si mescolavano i popoli. Ognuno portava con sè le sue storie, le sue leggende, che si intrecciavano, creandone di nuove. E dall'alto di un grande albero un merlo le ascoltava, per raccontarle al mondo. Comincia così, con tutto il sapore di un'antica fiaba, il concerto-spettacolo del quartetto di Luca Di Volo e Claudia Bombardella, che venerdì all'Alkestis ha inaugurato il cartellone della rassegna «Con gli occhi dell'oriente», dedicata, per questa 3a edizione, alla musica per la pace. Un percorso intrigante, che inizia proprio dall'Italia, affidato ad un quartetto di musicisti che da tempo sono impegnati nella riscoperta e la valorizzazione di musica e canti di matrice popolare. Il progetto «Leggende italiane» rispetta questo spirito, cerca gli equilibri perduti di società contadine che legavano la vita allo scorrere delle stagioni, alla terra e al cielo, al sole e alla pioggia, e da qui, da un passato che la memoria rende sempre nostalgico e migliore, elabora il suo messaggio personale per la pace. Concetto ben sostenuto dal valore dell'Ensemble: Luca Di Volo (sax alto e clarinetto), Claudia Bombardella (sax baritono, fisarmonica e tuba), Gloria Merani (violino) e Filippo Burchietti (violoncello) sono autentici virtuosi, che prestano alla musica anche le loro voci e che mettono la formazione accademica, la perizia tecnica, al servizio dell'originalità, dell'inventiva, della fantasia. Il loro è un percorso da cantastorie, libero dagli obblighi del tempo, sempre in bilico fra esecuzione e rievocazione. Sono fole che scivolano attraverso i secoli, raccontate nel latino delle campagne, da cui nascono i mille dialetti di una Babele tutta italiana, dalla Toscana fino a Napoli, e hanno i ritmi della danza, della preghiera, del lamento. E un mondo dove le monete sono zecchini, gli innamorati hanno il volto di un fauno, e per conquistare la fortuna basta un incantesimo alla luce della luna. Lo dicono le parole, ma soprattutto i suoni. Il quartetto cuce insieme mille fili melodici, mille giochi ritmici, cercando l'emozione attraverso la precisione tecnica ed equilibrata intesa d'insieme. Riesce, così, a tessere trame affascinanti, sospese alle note degli strumenti. E le situazioni, sceniche e sonore, sono le più varie. La spiritualità contadina racconta a suo modo il Cantico delle creature di San Francesco, dove «sorella terra» è amara come la Maremma d'estate, i nomi degli animali diventano scioglilingua e alla fiera del paese «signore e signori» possono ammirare i virtuosismi di uno «squinternato» duo di fiati, che storpia ad arte la musica di Rossini. Lunghi applausi ed un apprezzato bis, tratto dal repertorio più consolidato dell'Ensemble: un'antica, bellissima marcia ebraica. Daniela Sari


Salotto '800 con Fauno

Madrigale

La mea

Sorgente

Lutum

Si te crerisse

Maremma

Sustinuit

Embrici

Donna lombarda

Corale sardo

Gargano

Manfrina

Polka

Manfrina II

Sirba

Tre danze

Becco di merlo