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RMR-199 / 2018  •  MASSIMILIANO CUSUMANO  "ISLAND TALES"

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"Una poliedricità ad ampio contenuto è quella che possiamo riconoscere nella musica di Massimiliano Cusumano. Il chitarrista e compositore siciliano, che di recente ha pubblicato il suo ultimo lavoro discografico “Island Tales”, si afferma nel panorama musicale, portando in diffusione una spinta rock insieme all’estensione della black music, in tutte le sue espressioni. Una carriera che pian piano gli ha dato l’opportunità di condividere spazi musicali con artisti di spessore, tra questi Whitney Houston, Manhattan Transfer, Doobie Brothers, James Brown. L’acquisizione della caratterialità di compositore, arriverà presto con la produzione del disco di Daria Biancardi dal titolo omonimo. Il talento straordinario della sua voce soul, l’abbiamo apprezzato attraverso la partecipazione al talent televisivo The Voice Of Italy. Successivamente Massimiliano Cusumano ha vissuto un periodo di riflessione,  in cui la conoscenza delle sonorità tipiche della cultura siciliana, si sono intrecciate alla sperimentazione di suoni moderni, divulgando un concept di piacevolezza ed innovazione. È così che nasce Island Tales. Un disco strumentale che si compone di dieci brani, dall’ascolto curioso e coinvolgente. “In un’epoca in cui basta un click per consolidare una qualsiasi relazione, su una qualsiasi piattaforma, senza dare attenzione a quanto abbiamo in comune con l’altra persona, ci pone di fronte ad un paradossale parallelismo.


Quello dell’incontro con lo straniero. Un confronto di profonda rilevanza, che troppo spesso stride con la tanto ricercata, integrazione culturale”. È su questo contenuto che si possono sviscerare le timbriche musicali di Island Tales, in una concettualità fondata sull’osservazione degli usi, dei costumi e delle tradizioni. Un fondamento del tessuto identitario di ognuno di noi, che per contro, ci fanno vivere la diversità di un volto, del colore della pelle, in elementi di diversità. La costruzione di barriere e di pregiudizi che possono definire strutture discriminatorie. “Riconoscere il diverso, il reciproco arricchimento, l’apprendimento alla tolleranza, è la soluzione per un’integrazione attraverso la quale, il sistema acquista e conserva un’unità strutturale e funzionale, pur mantenendo la differenziazione degli elementi”. E da questo punto di partenza che l’artista, Massimiliano Cusumano ritiene che la musica possa divulgare un immediato veicolo di integrazione e conoscenza. Noi siamo andati a conoscerne più da vicino il suo sentimento. Quello emozionale ed insieme musicale."

                                                                                                                                                                                                                                                                   www.mydreams.it

TRACK BY TRACK



1.      Ballarò: l'abbanniata, le voci del mercato di questo brano, rappresenta un esempio di origine e destinazione della melodia. Nasce dal popolo e rimane ad esso, uno sfondo che vuole accompagnare l'ascoltatore ad una introspezione che porti alla scoperta delle proprie contaminazioni.


 

2.      Luna: il brano suggerisce una riflessione notturna, un’inquietudine che si dipana nel dialogo tra sax e chitarra che alternano le loro voci, ora malinconiche ora dolci per giungere ad una conclusione che sembra aprire un nuovo interrogativo.


 

3.      Tribal: brano dall'andamento sincopato che conduce chiaramente ad altre culture e ad altre parti del mondo ma che a ben guardare non sono altro che le contaminazioni culturali che rendono la Sicilia ciò che è.


 

4.      Preludio: pochi secondi che ci spingono alla scoperta di una storia antica, un vero e proprio “c’era una volta” trasposto in musica, che lascia intravedere una narrazione complessa.


 

5.      Marettimo: ci giungono gli echi di una battaglia navale, uno scontro condotto all’ombra di un’isola che rimane spettatrice di una violenza che non le appartiene. Marettimo “isola sacra” continua ad essere rifugio e ristoro, parentesi di pace e quiete.


 

6.      Father: di sicuro la traccia più dolce e intima dell’album. Padre e figlio che guardano allo scorrere del tempo, alla vita trascorsa e si affacciano insieme verso un nuovo inizio in un ideale passaggio del testimone.


 

7.      Hifda: sax e chitarra si fronteggiano e si affrontano, a tratti si sfidano. Come in un dialogo con un amico ritrovato dopo lungo tempo, le posizioni opposte alla fine si ritrovano a coincidere.


 

8.      Arabe: pervade il brano una leggera malinconia che viene però smorzata da accenti di speranza che si aprono qui e là. Una riflessione amara sui tempi odierni che non si lascia incupire del tutto ma apre verso un orizzonte positivo.


 

9.      Afrika: con questo brano si chiude un cerchio ideale, il viaggio cominciato con le voci di Ballarò  ci fa approdare in una terra lontana dove sentiamo altre voci. Voci che parlano di appartenenza e di accoglienza, di legami con la propria terra e di radici che però consentono di potere trovare una casa anche altrove.


10.  Minor question: la nascita di un amore, un salto nel buio; un piccolo essere da custodire e far crescere. L’alternarsi di momenti di tenerezza e di dubbio, di ansie e di sogni ci raccontano la verità dell’amore.