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sito sviluppato da RadiciMusic Records
1. A gospel experience S. Cartolari/A. Fogliani
2. Total praise R. Smallwood
3. Jerico traditional spiritual
4. Going up yonder J. Oatman
5. I’ve got my mind made up D. Mcclurkin
6. I shall wear a crown J. Cleveland
7. If you love him traditional
8. Silent night F. Gruber/J. Mohr
9. Christmas lullaby J. Rutter
10. O Holy night A. Adam/P. Cappeau
11. I heard the voice H. Bonar
DAL 2011 L’UNICO ED IL SOLO VERO GOSPEL EXPERIENCE CHOIR IN ITALIA
Alessandra Fogliani, diplomata in pianoforte e direzione di coro, eclettica, passionale e sensibile musicista , e Sandra Cartolari, cantante jazz con più di dieci anni di esperienza nell’ensemble internazionale Freedom Family, diretto da Reverend Lee Brown, creano a Modena il Gospel Experience Lab, un corso di canto per solisti e coristi che tengono presso l’associazione musicale “Il Flauto magico”. E’ il 2011 e nasce in quel momento il Gospel Experience Choir.
THE CHOIR
Ha partecipato a numerose rassegne corali e più specificamente gospel, aderito a seminari con professionisti di fama internazionale, collaborato alla realizzazione di workshop diretti da importanti direttori di coro italiani e stranieri, cantato in tutta Italia, e continua settimanalmente la propria formazione attraverso un costante perfezionamento mirato all’ampliamento del repertorio e all’approfondimento dello stile.
Ha appena terminato e prodotto il suo primo cd, “Joyful soul”, un insieme di brani live e registrati in studio, un vero e proprio viaggio lungo un secolo di storia afro americana.
“È difficile sintetizzare in poche righe l’anima di questo coro. Partiamo col dire che si tratta di circa 25 coristi stabili, cresciuti attraverso una formazione prima vocale, poi di genere. Alcuni di loro erano già precedentemente solisti, altri lo sono diventati. Questo è il dato numerico e tecnico. Ma quello che lo contraddistingue è altro; un insieme di passione, attenzione, ispirazione, energia, vitalità, feeling, adesione a un modo di fare musica che ha radici storico geografiche non così vicine a noi. Accade che nessuno chieda più quale sarà la struttura di un brano, la scaletta di esecuzione durante un concerto, il timing o il groove di una canzone, i cambi di espressività, perché tutto si sviluppa nell’estemporaneità creativa, nell’ispirazione del momento di Sandra. Questo succede abitualmente tra strumentisti e solisti, ma è rarissimo quando lo strumento in questione è un coro. Allora difficilmente un brano è eseguito allo stesso modo ogni volta, e si mantiene viva la tensione creativa tra direttore e coristi, tra tutti noi e il pubblico invitato non solo ad ascoltare ma a partecipar attivamente.
Dunque l’anima del coro è forse proprio questa: la capacità attenta, sensibile e intelligente, di trascinare e seguire, di ascoltare, cogliere e reagire in tempo reale, con complicità e coraggio, senza mai riprodurre alcun suono che non provenga, in qualche maniera misteriosa e potente, dall’autentico spirito del gospel.“