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MUSICA D'AUTORE  RMR-459 / 2019  

ANDREA ANDRILLO  •  "ELUSIVE"







      TRACKLIST:

     1     Morning (feat. Pier Paolo Liori)

     2     A Little Love a Little Kiss          

     3     Call Me          

     4     Light My Fire               

     5     Amore che vieni, amore che vai

     (feat. Alberto Sanna)          

     6     Enjoy the Silence

     (feat. Silvano Lobina)     

     7     Bitter Song          

     8     There Is a Light That Never Goes Out     

     9     Annarella          

     10     In Spite of Everything

     (feat. Roberto Massa, Silvano Lobina,                Gianrico Manca)          

     11     Please, Let Me Get What I Want     




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TESTI DEI BRANI



Questo è un disco di canzoni d’amore, alcune scritte da me, altre prese in prestito. Mi affascina il modo in cui una canzone possa essere riscritta pur rimanendo fedele a se stessa. Ecco perché non ringrazierò mai a sufficienza Giovanni Coda per il suo splendido film, Mark’s Diary, senza il quale questo album colonna sonora non esisterebbe e senza il quale non avrei avuto l’op- portunità di indagare, in sincrono col film e attraverso le canzoni, diverse sfumature dell’amore. Ben lontano dall’essere un “album di covers”, questo disco è infatti sostan- zialmente una “trasposizione sonora”, per così dire, di ciò che succede sullo schermo, dove i personaggi del film talvolta prendono addirittura in prestito pezzetti dei testi delle canzoni per comunicare fra loro. (Con il dovuto rispetto), ho cambiato quasi tutto nei brani; sicuramente per adattarli al film ma anche per mettere in evidenza sfumature diverse di (e in) ogni singola canzone rispetto agli originali. Qui e là ho persino cambiato o aggiunto una parola o due, come nell’immor- tale “Amore che vieni, amore che vai”, di Fabrizio de Andrè, sulla quale ho “montato” un verso di un poeta beat americano, Allen Ginsberg, che sancisce che “The weight we carry is love” –“il peso che portiamo è l’amore”. E mentre la memoria mi restituiva versioni trasfigurate di alcuni classici, ho cominciato a infondere un po’ (o anche una gran parte, se vogliamo), della mia anima in “Call Me”, dei Blondie; in “Enjoy the Silence”, dei Depeche Mode e in “A Little Love, a Little Kiss”, una hit planetaria risalente al 1913 del compositore sardo Lao Silesu e del librettista inglese Adrian Ross. Successivamente mi son messo a giocare, per così dire, con “Light my Fire” dei Doors, con un paio di capolavori degli Smiths e con una splendida canzo- ne della punk band emiliana CCCP. Inoltre io stesso ho scritto un paio di canzoni in inglese (“Bitter Song” e “In Spite of Everything”), ed ho musicato una poesia del poeta/profeta inglese William Blake, perché ho sentito il bisogno di una cerimonia di parole e suo- no da mettere in apertura del disco. Queste canzoni sono molto di più di ciò che sembrano. Non sono semplice- mente classici senza tempo. Insieme costituiscono un tessuto sonoro delicato e solido al tempo stesso, che va a completare un film importante incentrato sul rapporto fra amore, sesso e disabilità. Altri importanti contributi alla colonna sonora del film, non compresi in que- sto disco, vengono da Cosimo Morleo e Arnaldo Pontis, due grandi artisti con i quali ho già avuto il piacere e l’onore di collaborare. Quindi, per tutto ciò che questo film è capace di rivelare sulla gioia e sul tormento dell’amare e dell’amore per così tante persone sostanzialmente co- strette a guardare la vita da dietro a un vetro, io non posso che essere grato a Giovanni Coda e a tutti i magnifici artisti e performers che hanno fatto sì che questo film fosse il capolavoro che è. Un mare di lavoro e di passione e poi all’improvviso, wow, è successo.


Vi abbraccio, Andrillo,

Cagliari, aprile 2019




Andrillo, “Elusive”

Colonna sonora di Mark’s Diary Un film di Giovanni Coda


Lasciati alle spalle la rabbia prima di entrare nel tempio dell’Amore : 1) Morning, (inedita, su poesia di William Blake); cogli l’attimo, perché non tornerà: 2) A Little Love, a Little Kiss (originariamente di Lao Silesu and Adrian Ross, 1913); l’Amore - supplica 3) Call Me (originariamente dei Blondie); l’Amore fuoco che tutto divora: 4) Light my Fire (originaria- mente dei The Doors); così come arriva, se ne va: 5) Amore che vieni, amore che vai (originariamente di F. De Andrè); è lì, per coloro che lo riconosceranno: 6) Enjoy the Silence (originariamente dei Depeche Mode); ciò che ti fa volare, può farti cadere: 7) Bitter Song (inedita); l’Amore Luce: 8) There is a Light that Never Goes Out (originaria- mente dei The Smiths); “Seppure gli amanti si perderanno, l’Amore non si perderà”: 9) Annarella (originariamente dei CCCP); l’Amore è una cosa tangibile: 10) In Spite of Everything (inedita); l’Amore che è speranza di redenzione: 11) Please, Please, Please, Let Me Get What I Want (originariamente dei The Smiths)



Colonna sonora del film “Mark’s Diary” di Giovanni Coda. An- drillo si sbizzarrisce prendendo alcuni classici della musica inter- nazionale di autori del calibro di Blondie, Depeche Mode, Doors, De André e Smiths assieme a sue composizioni per estrarne la linfa sonora, poi con scarne strumentazioni di chitarra e raramente altri strumenti e la sua voce sussurrata e suadente, un misto tra Leo- nard Cohen e Jim Croce, compiono il miracolo di trasformazione. Quello che poteva sembrare un semplice esercizio finalizzato a pro- durre una colonna sonora adeguata al film, si rivela un album dalla spiccata personalità, in cui Andrillo, a dirla tutta, sembra autore di tutti i brani, perché tutti i brani hanno il suo marchio di fabbrica, una struttura quasi identica pur proveniendo da autori e generi molto diversi tra loro. La mezz’ora di ascolto scorre con grande in- tensità, e fa intendere al pubblico la potenza espressiva e la capacità di Andrillo nel “rigenerare” delle melodie che già hanno avuto il loro successo. Interessante la scelta di modificare i testi originali. Il brano che mi ha impressionato di più “Call Me” di Blondie, che in origine era un brano disco urlato e ballabile, elettrico, trasformata in una tenue ballata, dotata di una carica poetica così struggente da essere molto più incisiva e irresistibile dell’originale... e scusate se è poco! Assolutamente da ascoltare. Loris Böhm LineaTrad